BOCCAPERTA
Nell'ambito della rassegna: ADOLESCENZA Precauzioni per l'uso
Nell’ambito della rassegna:
ADOLESCENZA Precauzioni per l’uso
testo TOMMASO URSELLI
con DARIO VILLA
regia PAOLA MANFREDI
scene SALVATORE MANZELLA
produzione TEATRO PERIFERICO
Un ragazzo con la vocazione alla rappresentazione e al trasformismo gioca a mettere in scena la propria famiglia, i personaggi e alcuni episodi fondanti e a volte tipici di una certa preadolescenza di provincia. Per raccontarli, in una chiave spesso ingenua e surreale, al principale confidente e punto di riferimento, nonché supereroe preferito: il proprio amico immaginario. Attraverso questo processo di rappresentazione di sé e del mondo che lo circonda, si svolgono le tappe con cui il personaggio dà
vita a un “monologo di formazione” a più voci. Una sorta di personalissimo teatrino, alla fine del quale il nostro riuscirà a conquistare un oggetto da sempre desiderato – un paio di jeans – con lʼaiuto dellʼamico immaginario; poco prima che questi sparisca per sempre. (T. Urselli)
DOVE
Auditorium di Maccagno (VA)
Via Pietro Valsecchi, 23
ore 20.30
Ecco allora il significativo ritratto di Boccaperta, un ragazzino di fronte ai problemi dell’esistenza, il senso delle cose, la sessualità, la morte. Boccaperta è un piccolo testo poetico, toccante, denso. La pièce è scritta in uno stile frammentario, come sono frammentari i nostri ricordi dell’infanzia e le immagini forti che ci hanno fatto crescere in fretta e che sono impresse dentro di noi. Il testo sottende un tema importante della nostra attualità: la differenza di genere e le domande sull’identità sessuale che l’adolescenza inevitabilmente porta con sé.
(Elena Siri, teatro.it)
(…) In scena Dario Villa, bravo anche nel parlare un buffo pugliese, è solo ad interpretare il bambino confuso, la madre tanto timorata, il padre autoritario, la sorella con qualche grillo televisivo per la testa, i perfidi compagni di scuola, il barbiere del paese, il parroco con lʼalito di cipolla… La regia di Paola Manfredi è precisa, fa muovere lʼinterprete con gesti attenti e sa far emergere lʼagilità di Dario Villa nel vestire panni molto diversi con uguale amorevolezza recitativa.
(Elena Scolari, paneacquaculture.net)
La famiglia, con i legami d’affetto che spesso s’intrecciano con gli aspetti negativi, capaci di frustrare la libertà e l’equilibrio della personalità. Le figure non sempre rassicuranti, se non addirittura minacciose, di madri apprensive o padri assenti… Figlie e figli alle prese con le loro domande, i loro desideri, le loro angosce, la loro incapacità di vivere… Urselli ci fa piombare al centro di mondi familiari difficili ma neanche troppo fuori dal comune. I toni sono delicati, mai troppo espliciti e spesso decisamente evocativi.
(Marcello Isidori, dramma.it)