PHOEBUSKARTELL
soggetto e regia Michele Segreto
assistente alla regia Ettore Oldi
con Gabriele Genovese, Giancarlo Latìna, Michele Mariniello,
Marco Rizzo, Matteo Vignati, Alfonso de Vreese
disegno luci Iro Suraci
movimenti scenici Sara Drago, Roberta di Matteo
musiche originali Kurt Weill, Hanns Eisler
arrangiamento brani Fabio Roveroni, Matteo Vignati
si ringraziano Angela Dematté, Paolo Faroni
e Compagnia Lumen, progetti, arti, teatro
in collaborazione con ènostra / con il sostegno di NEXT Regione Lombardia
Dicembre 1924. Ginevra. I principali produttori di lampadine di mezzo mondo si riuniscono segretamente. Oltre a uniformare gli standard produttivi, stabiliscono di ridurre la vita utile delle lampadine da 2.500 a 1.000 ore, per garantirsi un continuo e frequente bisogno, da parte del consumatore, di acquistarne di nuove.
L’accordo prende il nome di PhoebusKartell, o Cartello Phoebus.
Lo spettacolo prende le mosse da questo evento, mettendo in scena, in chiave grottesca, i capitalisti produttori di lampadine che si incontrano per creare quello che si può considerare il primo cartello economico su scala globale, che dà vita al fenomeno noto come obsolescenza programmata, volto a produrre beni di minor durata per assicurarsi maggiori vendite. Al gruppo dei pingui capitalisti si contrappongono gli operai, che non hanno nemmeno un nome ma sono identificati solo da un numero e una terza linea narrativa, anch’essa su basi storiche, che narra di una lampadina di lunghissima durata, che male si accorda con la nuova idea dell’obsolescenza programmata.
Premio Scintille 2016 / Finalista In-Box 2018