I CASSETTI NON PARLANO — AREA3 / aprile 2019

I cassetti non parlano – Esperienze di teatro inclusivo” per anziani e famiglie

Che il teatro sia e rimanga una terapia, era cosa già nota agli antichi. Riproporlo agli anziani come terapia non farmacologica atta a stimolarne la capacità cognitiva e reattiva degli anziani ospiti, è cosa dei nostri giorni, di cui la Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus di S.Giovanni in Monte di Barbarano-Mossano si è fatta promotrice in occasione del cinquantesimo dall’apertura. Il progetto battezzato come “I cassetti non parlano – Esperienze di teatro inclusivo”, condotto dall’Associazione Culturale “Teatro Periferico” di Varese, ha raggiunto il suo obiettivo con la rappresentazione conclusiva il 22 marzo, presso la struttura principale del centro anziani, come risultato del percorso avviato nel marzo dell’anno scorso con una ventina di anziani affetti da demenza senile.
Il percorso teatrale inclusivo ha coinvolto anche i familiari dei pazienti e alcuni dipendenti della residenza arroccata sui Colli. Un laboratorio ontologico e artistico, partito dall’ascolto di tutte le storie delle persone coinvolte e sull’esperienza di malattia.
I racconti registrati e poi elaborati durante i dieci laboratori esperienziali svolti in piccoli gruppi, sono confluiti in una trama unica finale, trasformata da attori professionisti in lettura animata che ha attirato il plauso dell’intera comunità che ha assistito allo spettacolo. L’intervento s’inserisce nell’ambito del filone del “teatro sociale”, finalizzato a sensibilizzare la comunità e il territorio rispetto a problematiche spesso stigmatizzate. L’evento conclusivo, ricco di emozioni, è servito a rompere il silenzio e la diffidenza nei riguardi del decadimento cognitivo.
Ampia la partecipazione di pubblico: tra i presenti l’Amministrazione Comunale, dirigenti ULSS, familiari, volontari e ospiti. «Un risultato andato ben oltre le aspettative», come ha sottolineato il direttore generale Fabio Toso dell’Opera, avvallato dalla direttrice di Residenza Emanuela Bolamperti.

«L’obiettivo si prefiggeva di focalizzarsi sulla presa in carico e gestione delle problematiche collegate alle varie forme di demenza e in questa prospettiva, ha avviato un percorso specifico chiamato “Nuovi Passi”.
Il risultato è stato più che soddisfacente, e per questo meritorio di essere riproposto negli anni avvenire».

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