DA ARCHAEO A CASE MATTE — PAC / 14.6.2015
DA ARCHAEO A CASE MATTE: I VIAGGI NELL’IDENTITÀ E NELLA MEMORIA DEI LUOGHI DI TEATRO PERIFERICO
Renzo Francabandera e Michela Mastroianni
Spesso è in periferia che cresce il teatro capace di salvare l’anima. E mai come in questo momento la cosa si dà, visto che la nuova legge sui teatri sta creando enormi pachidermi e non ha riguardo per le piccole realtà spesso accanitissime in progetti e sviluppo controculturale. E’ il caso di Teatro Periferico, di Cassano Valcuvia, una delle più preziose realtà dell’attività teatrale in Lombardia, che con il progetto Mombello sta per girare l’Italia. Dopo due anni di repliche in luoghi a loro volta sedi di istituzioni totali (scuole, caserme,carceri…), la compagnia porta questa estate in giro per l’Italia “Mombello” (da Limbiate a Genova/Reggio Emilia/L’Aquila/Aversa/Roma/Volterra/Firenze), grazie al progetto CASE MATTE, che coinvolgerà associazioni impegnate nel recupero della memoria degli internati negli ex manicomi. Un evento di nuova umanità di cui PAC ha già parlato, che segnaliamo come da non perdere, anche perché non gode di finanziamenti pubblici, ma solo del sostegno di associazioni, gruppi e comuni cittadini. E anzi, è possibile ancora per 15 giorni finanziare il progetto con un’iniziativa di crowfounding .
Ma Teatro Periferico è una realtà molto attiva anche per il proprio territorio. Ha mantenuto ciò che prometteva, ad esempio, Archaeo, la passeggiata teatrale nella natura, ideata e proposta da Teatro Periferico per i tre fine settimana tra il 23 maggio e il 7 giugno nel territorio delle Valli del Verbano. Il sentiero ciclopedonale, che si snoda per circa 14 chilometri tra i centri di Valganna, Ghirla, Cunardo, Ferrera di Varese, diventa un percorso di conoscenza dei luoghi e della loro antropizzazione.
Il pubblico di questo evento, che è spettacolo, che è viaggio, che è fatica, convivialità, parole, silenzi, musica, colori, è un gruppo di persone variegato, che difficilmente potremmo trovare insieme in una sala teatrale, qui attratti dal desiderio profondamente umano di arte e bellezza, e qui uniti dalla possibilità di farne liberamente esperienza.
La sensazione benefica e rasserenante di aver preso parte ad una forma d’arte accogliente ed inclusiva, rimane una traccia forte e viva, dopo la passeggiata. Sono molte le famiglie con figli che partecipano ad Archaeo. Forse grazie ad una strategia commerciale che propone delle riduzioni oltre che ai gruppi anche alle famiglie con almeno due minori. O forse piuttosto per una scelta culturale ed artistica precisa dell’Associazione Teatro Periferico, che vuole promuovere l’educazione all’arte e alla bellezza e formare un nuovo pubblico consapevole. Che questo sia uno scopo del gruppo è dimostrato dalla programmazione della stagione organizzata nel Teatro di Cassano Valcuvia sotto la direzione artistica di Paola Manfredi, in cui una particolare attenzione viene data agli spettacoli di teatro per bambini. Ma soprattutto dall’ideazione di una serie di eventi come questo, pensati in modo da garantire alle famiglie una fruizione serena e compatibile con le diverse fasce d’età. “Un week end di arte e persone” ad esempio ha proposto due spettacoli su Modigliani, il primo, su Pollock l’altro a cui i genitori potevano assistere scegliendo di far partecipare i bambini al laboratorio di dripping “OGGI POLLOCK ANCHE IO” che si svolgeva in contemporanea presso il Centro Documentale di Cassano Valcuvia adiacente al teatro.
Che Teatro Periferico abbia trovato la via giusta per vedere affiancati genitori e figli oltre che al centro commerciale per far la spesa anche a condividere un’esperienza artistica e culturale? Il percorso proposto al pubblico vario di Archaeo è ricco ed articolato. Si incomincia con l’assunzione di un ruolo e di una responsabilità. Gli spettatori arrivano all’appuntamento con i panni del viandante moderno: scarpe comode, cappello e occhiali per ripararsi dal sole, acqua, qualche bastone da trekking con impugnatura in gomma e punta in tungsteno. Si parte per un viaggio che dura 10 ore. La presenza costante di una natura dalla bellezza ricca e potente è la grande protagonista di questo percorso: il panorama lungo il lago di Ghirla; la Torbiera del Pralugano, con il suo straordinario patrimonio di flora e fauna; i boschi di Cunardo; le cascate Fermona del torrente Margorabbia.
La stessa natura fa da cornice alle testimonianze architettoniche, storiche, di archeologia industriale e contadina che incontriamo. La Cappella di San Gemolo del XIII secolo e la Badia dedicata nell’XI secolo allo stesso santo; il Maglio di Ghirla; il Mulino ad acqua ancora funzionante di proprietà della famiglia Rigamonti dal 1787; la fornace da calce del XIX sec., dal 1951 sede della Ceramica Ibis, luogo di incontro di artisti di vari paesi aperto alla ricerca sulle possibilità plastiche, estetiche ed espressive del materiale. Il racconto dei luoghi è affidato a narratori “naturali”, persone che quei posti li hanno vissuti e li vivono con il sentimento intenso dell’appartenenza.
Un posto fantastico, da cui sono passati artisti come Picasso e Fontana, e dove c’è una mostra a cielo aperto di opere in ceramica accessibile a chiunque gratuitamente: qui ha danzato Lara Guidetti in una performance organizzata dalla Compagnia Sanpapiè. La danzatrice sta conoscendo una maturità interessante, con un linguaggio del corpo che cerca insieme eleganza e narrazione, capace come pochi altri di dialogare con il circostante, con l’ambiente e la parola poetica che, come in questo caso, l’accompagnava. L’evocativo stabilimento in mattoni rossi delle Ceramiche Ibis, le cascate, sono state queste le cornici naturali degli inserti coreutici pensati da Sanpapiè.
Ma non l’unica forma di arte scenica proposta: Gianni Coluzzi e Dario Villa hanno animato in altri momenti a più riprese le passeggiate con contrappunti e situazioni della Commedia dell’Arte: le maschere di Arlecchino, Pulcinella, Brighella, Zanni fra i morsi della fame, improvvisazioni nella natura e momenti di avvicinamento del pubblico a questo patrimonio immateriale della nostra cultura, mentre alle cascate venivano allestiti nitidi e bucolici tableaux vivent, a cura degli allievi della scuola di teatro di Cassano Valcuvia. Quadri di derivazione impressionistica, con lavandaie e colazioni sull’erba di fine Ottocento, con citazioni fra Renoir e Monet ma anche di matrice cinematografica, che hanno animato l’ultima parte della passeggiata. Un dialogo con l’arte che Teatro Periferico ha sempre cercato e in questi ultimi anni trovato con grande forza.
Per conoscere la compagnia e il suo lavoro, a chi potrà, quindi, diamo appuntamento con le date di Case Matte, per lo spettacolo sulla condizione nei manicomi e che girerà proprio nelle sedi storiche manicomiali in tutta Italia con il progetto che Teatro Periferico sta per portare in giro per l’Italia: “Mombello” non verrà rappresentato nei teatri, ma nei vecchi ospedali psichiatrici, oggi chiusi e, in molti casi, minacciati dalla speculazione edilizia. Insieme allo spettacolo, nelle stesse sedi, verranno presentati C’era una volta il manicomio, passeggiata all’aperto con narrazione della storia del manicomio (Chille de la Balanza) e la presentazione del libro: Atlante della città fragile, di Gianluigi Gherzi; inoltre, spettacoli, letture, mostre, narrazioni, incontri – diversi per ogni città – a cura dei soggetti coinvolti.